Il mondo virtuale è un “non luogo” privo di identità e storia.
In questo spazio prospera un individualismo esasperato e solitario che si esprime attraverso i più disparati dispositivi tecnologici.
Nel mondo virtuale anche una casa, da sempre simbolo di intimità e sicurezza, diventa un guscio vuoto. Un semplice corpo geometrico tridimensionale, un contenitore anonimo, uno spazio di passaggio.
Ad abitarla non è più una umanità con i suoi flussi relazionali ed emotivi, i suoi rituali, le abitudini, gli incontri, i distacchi, le gioie e le tristezze.
Ad abitare la meta-casa sono gli avatar: alter ego digitali che occupano il mondo virtuale al posto della persona fisica.
Avatar come “stranieri a se stessi” in grado di trovarsi in più luoghi contemporaneamente.
Stranieri ovunque.
Il progetto, liberamente ispirato al titolo della 60ª edizione della Biennale d’Arte di Venezia – Stranieri ovunque – è una raccolta in due parti di 50 clip con risoluzione 4K e sonoro preso in prestito dal gaming.
Il non luogo come casa | Clip № 01
Il non luogo come casa | Clip № 02
Il non luogo come casa | Clip № 03
Il non luogo come casa | Clip № 04
Il non luogo come casa | Clip № 05
Il non luogo come casa | Clip № 06
Il non luogo come casa | Clip № 07
Il non luogo come casa | Clip № 08
Il non luogo come casa | Clip № 09
Il non luogo come casa | Clip № 10
Il non luogo come casa | Clip № 11
Il non luogo come casa | Clip № 12
Il non luogo come casa | Clip № 13
Il non luogo come casa | Clip № 14
Il non luogo come casa | Clip № 15
Il non luogo come casa | Clip № 16
Il non luogo come casa | Clip № 17
Il non luogo come casa | Clip № 18
Il non luogo come casa | Clip № 19
Il non luogo come casa | Clip № 20
Il non luogo come casa | Clip № 21
Il non luogo come casa | Clip № 22
Il non luogo come casa | Clip № 23
Il non luogo come casa | Clip № 24
Il non luogo come casa | Clip № 25